DEEPFAKE e il furto della tua identità

Cosa è un deepfake

Quando si parla di deepfake si fa riferimento ad una nuova pratica che, con l’utilizzo di software o app, modifica foto, video e audio decontestualizzandoli e inserendoli in realtà diverse.

Possono essere ricreati, in modo estremamente realistico, le caratteristiche e i movimenti di un volto o di un corpo, o addirittura può essere riprodotta fedelmente una determinata voce. Possono essere modificate le caratteristiche del volto, invecchiandolo per esempio o perfino facendogli cambiare sesso. Vengono così creati dei “falsi” (fake) digitali.

Chiunque pertanto, avendo postato su siti o social la propria foto, può ritrovarsi rappresentato in luoghi in cui non è mai stato o con persone che non ha mai conosciuto. O addirittura in situazioni compromettenti.

In alcuni casi, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio furto di identità.

Quali sono le conseguenze

La prima conseguenza è la perdita del controllo della propria immagine, che verrà utilizzata da estranei a proprio piacimento.

Inoltre ci si può trovare rappresentati in contesti che sono totalmente estranei al proprio modo di vivere e pensare, perdendo così il controllo anche sui propri pensieri e sulle proprie idee.

Un ulteriore grave effetto può essere quello di essere inseriti in situazioni imbarazzanti o compromettenti che vanno seriamente a minare la propria riservatezza e la propria dignità personale.

E’ capitato proprio recentemente che alcune ragazze hanno scoperto che qualcuno su Telegram aveva manipolato le loro foto usando un programma informatico che, attraverso l’intelligenza artificiale, può ricostruire l’aspetto che avrebbe il corpo sotto gli indumenti.

Intervento del Garante per la protezione dei dati personali

A seguito di ciò, il Garante ha deciso di aprire un’istruttoria nei confronti di Telegram.

In data 23 ottobre 2020, si legge sul sito del Garante che “Le gravi lesioni alla dignità e alla privacy a cui l’uso di un software simile espone le persone, soprattutto se minori, sono evidenti, considerati anche il rischio che tali immagini vengano usate a fini estorsivi o di revenge porn e tenuto conto dei danni irreparabili a cui potrebbe portare una incontrollata circolazione delle immagini, fino a forme di vera e propria viralizzazione. La facilità d’uso di questo programma rende, peraltro, potenzialmente vittime di deep fake chiunque abbia una foto sul web.

Il Garante chiederà a Telegram di fornire informazioni, al fine di verificare il rispetto delle norme sulla protezione dei dati nella messa a disposizione agli utenti del programma informatico, nonché di accertare l’eventuale conservazione delle immagini manipolate e le finalità di una tale conservazione.

Oltre all’avvio dell’istruttoria, il Garante sta valutando ulteriori iniziative per contrastare gli usi illeciti di questo tipo di software e contenere gli effetti distorsivi del più ampio fenomeno del deep fake”.

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